Gli assessori comunali Piero Baroncelli e Leonardo Mastropieri rinnovano la richiesta di chiarimenti dopo l'incontro avvenuto a metà aprile presso Palazzo Buonamici, sede della Provincia di Prato: "A parole c’è stato un accordo, nei fatti assistiamo a un atteggiamento ostruzionistico".
La viabilità tra Prato e Poggio a Caiano continua a essere oggetto di discussione tra enti e cittadini. Al centro della questione, il ripristino del doppio senso di marcia sul Ponte al Molino, attualmente regolato a senso unico.
È trascorso un mese dall’incontro tra Comune di Poggio a Caiano, Comune di Prato e Provincia di Prato, durante il quale è stata condivisa favorevolmente la proposta di riportare il doppio senso di circolazione sul Ponte al Molino e su via Pratese. Tuttavia, il Comune di Poggio non ha ancora ricevuto il verbale ufficiale dell'incontro né il nulla osta necessario per procedere con le modifiche viarie, nonostante i ripetuti solleciti.
Origini della questione
La modifica alla viabilità risale al 2021, quando l’allora amministrazione comunale di Poggio a Caiano introdusse il senso unico sul ponte per alleggerire il traffico nel centro urbano. Tale scelta, tuttavia, ha generato disagi per residenti e pendolari, provocando un acceso dibattito tra amministrazioni, opposizione e cittadinanza.
La decisione di limitare la portata strutturale del ponte si inserisce in un contesto più ampio: in seguito al crollo del Ponte Morandi nel 2018, il Ministero delle Infrastrutture adottò una linea precauzionale, imponendo restrizioni strutturali su molti ponti italiani. Una scelta che ha sollevato critiche, poiché il crollo fu causato non da difetti progettuali ma dalla mancata manutenzione dell’infrastruttura. Molti osservatori ritengono che sarebbe stato più efficace puntare su interventi manutentivi piuttosto che sulla sola riduzione dei carichi.
Di conseguenza, anche il Ponte al Molino ha subito un adeguamento al ribasso, confermato durante i lavori effettuati sotto l’amministrazione Puggelli. All’epoca sia sindaco di Poggio a Caiano sia presidente della Provincia, Puggelli avrebbe potuto spingere per un intervento di consolidamento strutturale più significativo, ma optò per un progetto più contenuto, compatibile con i vincoli architettonici della zona.
Tali vincoli, legati alla vicinanza con la Villa Medicea, sono stati indicati come ostacolo alla realizzazione di una struttura più robusta a doppia campata. Tuttavia, é discutibile questa interpretazione, dal momenot che le aree limitrofe, nonostante il degrado e l’assenza di interesse architettonico, non sembrano ricevere la stessa attenzione da parte della Soprintendenza (vedi foto della casina Svizzera).
L'attesa per il nulla osta
“A oggi – dichiara l’assessore Piero Baroncelli – non abbiamo ancora ricevuto alcun documento ufficiale, nonostante durante l’incontro di aprile il presidente della Provincia Simone Calamai, insieme al vicesindaco di Prato Simone Faggi e all’assessore Cristina Sanzò, si fossero espressi favorevolmente al ripristino del doppio senso. Anche la stampa ha riportato che le istruttorie tecniche si sono concluse con parere favorevole e nulla osta rilasciabile. Eppure, ci viene chiesto di attendere ulteriormente".
“Si tratta – continua Baroncelli – di un rallentamento ingiustificato che penalizza i cittadini. Il doppio senso agevolerebbe l’accesso a Prato e ridurrebbe i costi del trasporto pubblico locale, che oggi ci impone una spesa supplementare di 60.000 euro annui a causa del percorso allungato dei bus. Non possiamo sostenere noi questo costo: lo addebiteremo alla Provincia se non si sbloccherà la situazione”.
Leonardo Mastropieri, assessore ai lavori pubblici, aggiunge: “Siamo ormai a ridosso dell’estate, e temiamo che i ritardi si prolunghino ancora. La questione non è più tecnica, ma politica. Tutte le verifiche tecniche sono concluse, e il via libera è stato già espresso. È inaccettabile che, di fronte ai nostri solleciti, la Provincia continui a rispondere con il silenzio”.
Il sindaco di Poggio a Caiano, Riccardo Palandri, ha già richiesto più volte un nuovo incontro chiarificatore con la Provincia per ottenere il nulla osta necessario all’installazione dell’impianto semaforico sul ponte, propedeutico alla riapertura a doppio senso di marcia.
Quando la politica smette di occuparsi delle persone e diventa solo terreno di scontro, anche far funzionare un piccolo paese diventa impossibile. Ogni decisione non si valuta per ciò che serve, ma per chi la propone. E l’unico risultato è il blocco, la sfiducia, l’immobilismo.
Così, a perdere, non sono i partiti. Siamo noi.