2004-2014 – Bugetti sindaca di Cantagallo.
2010-2013 – segretaria provinciale PD.
2015-2024 – consigliera regionale della Toscana.
2016 – incarico a Techne Broker (riconducibile a Matteini): circa 48.000 € in 8 anni.
2018-2020 – da consigliera regionale avrebbe fatto pressioni su uffici regionali per aiutare le aziende di Matteini su acqua e fognature.
Settembre 2020 – pranzo riservato con esponenti della Gran Loggia per procacciarle 4.000 voti.
2023 – eletta sindaca di Prato al primo turno. Riceve 27.000 € da aziende vicine a Matteini.
Giugno 2025 – scoppia l’inchiesta DDA di Firenze per corruzione, Bugetti riceve l’avviso di garanzia e si dimette da sindaca il 20 giugno.
⚖️ Situazione attuale e interrogatori
Interrogatori di Bugetti e Matteini davanti al gip Alessandro Moneti.
Richiesta di misure cautelari:
Domiciliari per Bugetti.
Carcere per Matteini.
Entrambi hanno evitato la stampa e il gip si è riservato la decisione.
🧭 Conseguenze politiche e istituzionali
Dimissioni di Bugetti → commissario prefettizio per Prato dal 10 luglio.
Centrodestra all'attacco → chiede accertamenti anche al Consiglio regionale.
Verdi (AVS) → esprimono fiducia alla magistratura, accusano la destra di strumentalizzazione, chiedono al PD di aprirsi a una coalizione inclusiva.
Pd toscano in difficoltà → il caso Prato mette a rischio la stabilità del partito anche a livello regionale.
Impatto su progetti PNRR e amministrazione locale → le opere già partite proseguono, ma quelle nuove sono ferme fino a nuove elezioni.
📈 Prospettive politiche future
Regionali 2025 → la vicenda indebolisce la leadership di Eugenio Giani.
Centrodestra → denuncia un “sistema di potere PD”, punta a conquistare la Regione.
M5S → vicino a uscire dalla maggioranza a Prato.
Verdi → chiedono al PD di accogliere altre visioni.
26/06/2025
Prato, inchiesta per corruzione: arresti domiciliari per l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, nessuna misura per l’ex sindaca Ilaria Bugetti.
Il Giudice per le indagini preliminari di Firenze, Alessandro Moneti, ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari per l’ex sindaca di Prato, Ilaria Bugetti (Pd), pur riconoscendo a suo carico «gravi indizi di colpevolezza per corruzione» e tutti gli episodi contestati dalla Procura antimafia.
La decisione è dovuta al venir meno delle esigenze cautelari dopo le dimissioni di Bugetti da prima cittadina, presentate alla vigilia dell’interrogatorio e ritenute dal gip «serie e irreversibili». Senza il suo incarico istituzionale, non sussiste più il pericolo di reiterazione del reato.
Diversa la situazione per l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, 67 anni, finito ai domiciliari come presunto corruttore. Nei suoi confronti il gip ha rilevato il concreto pericolo di reiterazione, anche alla luce di un precedente arresto per un altro episodio di corruzione. Bresci è accusato di aver finanziato le campagne elettorali di Bugetti e di averle garantito dal 2016 al 2024 un incarico fittizio da oltre 47 mila euro in una società del suo gruppo, senza prestazioni lavorative effettive e senza dichiararlo alla Regione.
L’inchiesta — partita due anni fa da un fascicolo sulla criminalità cinese e condotta dai pm della DDA di Firenze — ha portato alla luce un presunto «rapporto patologico» tra l’imprenditore e la politica pratese. Bugetti, consigliera regionale dal 2015 e poi sindaca di Prato da giugno 2024, ha scelto di non rispondere al gip, depositando solo una memoria.
Con le dimissioni di Bugetti, il consiglio comunale di Prato verrà ufficialmente sciolto e dal 10 luglio il Comune sarà affidato a un commissario prefettizio.
🧾 Precedente arresto per corruzione Riccardo Matteini Bresci
A luglio 2024, la Procura ha notificato a Turini e a Matteini Bresci una nuova ordinanza cautelare per un episodio aggiuntivo di tentata concussione, relativo a pressioni esercitate da Turini su un proprietario di terreni per favorire Matteini Bresci.
A ottobre 2024, è stata accolta una richiesta di revoca degli arresti domiciliari per Matteini Bresci, sostituiti con l’obbligo di dimora nel comune di Vaiano, secondo decisione del gip.
A febbraio 2025, lui e Turini hanno patteggiato la pena, che prevede circa 1.500 ore di lavori socialmente utili ciascuno (2 anni e 2 mesi di pena alternativa).