Dopo la vittoria alle elezioni del 10 giugno 2024, Ilaria Bugetti, ha stranamente assunto direttamente molte deleghe di peso, spiegando che si tratta di un “investimento iniziale” per conoscere a fondo le dinamiche dell'amministrazione, con possibile redistribuzione futura. Qualcuno invece insinua che in questo modo si stava preparando la strada per aiutare gli amici.
Non ha escluso futuri rimpasti di giunta, ma per ora accentra su di sé molte competenze strategiche, comprese mobilità e sviluppo urbano.
Ha dichiarato di puntare su un “metodo di lavoro condiviso e trasversale” all’interno della giunta.
Il budget complessivo della campagna elettorale della Bugetti ha raggiunto i 132.000 euro, con sostegni da parte di privati, imprese locali e aziende esterne.
Tra i contributori risultano otto aziende guidate da imprenditori cinesi, tra cui la CXL, coinvolta in proteste sindacali per lo sfruttamento di manodopera da parte di aziende cinesi (leggi qui).
La sindaca ha dichiarato:
“Contano i fatti: io sono scesa in piazza contro lo sfruttamento lavorativo.”
Ha sottolineato che le donazioni sono pubbliche, legittime e controllate dalla Corte d’Appello. Come a dire che non è colpa sua se anche ai cinesi contro cui é scesa in piazza sta a cuore la "politica pratese".
Oltre alle aziende cinesi, hanno donato anche società edilizie e immobiliari, tra cui Gruppo Colle con un Importo donato: 27.000 € (circa 1/5 del totale raccolto).
Modalità: tramite società collegate, in particolare Techne Broker srl. riconducibili a Riccardo Matteini Bresci , che ha un importante ruolo nell'inchiesta.
Bugetti: “Contano i fatti: io sono scesa in piazza contro lo sfruttamento lavorativo.
La Procura di Firenze ha chiesto per Bugetti gli arresti domiciliari, accusandola di aver favorito l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci (ex AD del Gruppo Colle) in cambio di soldi e voti.
Aggiornamento (26/06/25): Il GIP ha deciso per nessuna misura per l’ex sindaca Ilaria Bugetti.
Le accuse principali:
Interventi a favore del Gruppo Colle per abbattere i costi della depurazione industriale.
Pressioni per modificare regolamenti regionali su scarichi e prelievi idrici.
Una delibera sospetta per la concessione di un terreno al Consorzio Progetto Acqua, a condizioni favorevoli per l’imprenditore.
Compensazioni ricevute secondo i PM:
Un rapporto di lavoro fittizio con Techne Broker srl dal 2016 al 2024, che le avrebbe fruttato circa 48.000 €, senza attività lavorativa reale.
Finanziamenti elettorali per 27.000 € da parte di Matteini Bresci, pari a circa 1/5 del totale raccolto.
Appoggio elettorale “massonico”: secondo intercettazioni, l’imprenditore si sarebbe vantato di averle garantito 4.000 voti tramite una loggia massonica.
Le intercettazioni telefoniche e chat sono parte centrale delle prove, molte delle quali acquisite dal cellulare di Matteini Bresci (iPhone 13 Pro Max) e successivamente anche dal telefono della Bugetti.
Alcune frasi emblematiche intercettate:
“Ilaria è un attrezzo mio da una vita…”
“Le ho mandato l’ordinino per i massoni.”
“Chi t’ha fatto fare la rimonta su Ciolini?” (altro candidato PD battuto nel 2020).
Bugetti non ha rassegnato le dimissioni e, con i suoi legali, prepara una controffensiva legale.
Aggiornamento postumo: le dimissioni le ha presentate poi , il 20 giugno 2025, come confermato anche dagli atti ufficiali e dalla stampa.
Il PD toscano e molti esponenti regionali le hanno confermato pieno supporto, parlando di fiducia nella magistratura e nella sindaca.
Il centrodestra accusa il sistema PD toscano di opacità e “gestione del potere per il potere”, chiedendo trasparenza e riforme profonde sul finanziamento pubblico alla politica.
La commissione Antimafia è stata coinvolta e potrebbe acquisire gli atti per valutare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata cinese nella politica locale.
Chi sono i protagonisti:
Ilaria Bugetti (PD) – ex sindaca di Prato, consigliera regionale, indagata per corruzione.
Riccardo Matteini Bresci – imprenditore tessile, già patteggiante in altra inchiesta per corruzione.
Le accuse:
Bugetti avrebbe favorito Matteini in cambio di voti, finanziamenti elettorali e incarichi ben remunerati, ottenendo vantaggi illeciti e pressioni per favorire le sue aziende.
2004-2014 – Bugetti sindaca di Cantagallo.
2010-2013 – segretaria provinciale PD.
2015-2024 – consigliera regionale della Toscana.
2016 – incarico a Techne Broker (riconducibile a Matteini): circa 48.000 € in 8 anni.
2018-2020 – da consigliera regionale avrebbe fatto pressioni su uffici regionali per aiutare le aziende di Matteini su acqua e fognature.
Settembre 2020 – pranzo riservato con esponenti della Gran Loggia per procacciarle 4.000 voti.
2023 – eletta sindaca di Prato al primo turno. Riceve 27.000 € da aziende vicine a Matteini.
Giugno 2025 – scoppia l’inchiesta DDA di Firenze per corruzione, Bugetti riceve l’avviso di garanzia e si dimette da sindaca il 20 giugno.
Interrogatori di Bugetti e Matteini davanti al gip Alessandro Moneti.
Richiesta di misure cautelari:
Domiciliari per Bugetti.
Carcere per Matteini.
Entrambi hanno evitato la stampa e il gip si è riservato la decisione.
Dimissioni di Bugetti → commissario prefettizio per Prato dal 10 luglio.
Centrodestra all'attacco → chiede accertamenti anche al Consiglio regionale.
Verdi (AVS) → esprimono fiducia alla magistratura, accusano la destra di strumentalizzazione, chiedono al PD di aprirsi a una coalizione inclusiva.
Pd toscano in difficoltà → il caso Prato mette a rischio la stabilità del partito anche a livello regionale.
Impatto su progetti PNRR e amministrazione locale → le opere già partite proseguono, ma quelle nuove sono ferme fino a nuove elezioni.
Regionali 2025 → la vicenda indebolisce la leadership di Eugenio Giani.
Centrodestra → denuncia un “sistema di potere PD”, punta a conquistare la Regione.
M5S → vicino a uscire dalla maggioranza a Prato.
Verdi → chiedono al PD di accogliere altre visioni.
26/06/2025
Prato, inchiesta per corruzione: arresti domiciliari per l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, nessuna misura per l’ex sindaca Ilaria Bugetti.
Il Giudice per le indagini preliminari di Firenze, Alessandro Moneti, ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari per l’ex sindaca di Prato, Ilaria Bugetti (Pd), pur riconoscendo a suo carico «gravi indizi di colpevolezza per corruzione» e tutti gli episodi contestati dalla Procura antimafia.
La decisione è dovuta al venir meno delle esigenze cautelari dopo le dimissioni di Bugetti da prima cittadina, presentate alla vigilia dell’interrogatorio e ritenute dal gip «serie e irreversibili». Senza il suo incarico istituzionale, non sussiste più il pericolo di reiterazione del reato.
Diversa la situazione per l’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, 67 anni, finito ai domiciliari come presunto corruttore. Nei suoi confronti il gip ha rilevato il concreto pericolo di reiterazione, anche alla luce di un precedente arresto per un altro episodio di corruzione. Bresci è accusato di aver finanziato le campagne elettorali di Bugetti e di averle garantito dal 2016 al 2024 un incarico fittizio da oltre 47 mila euro in una società del suo gruppo, senza prestazioni lavorative effettive e senza dichiararlo alla Regione.
L’inchiesta — partita due anni fa da un fascicolo sulla criminalità cinese e condotta dai pm della DDA di Firenze — ha portato alla luce un presunto «rapporto patologico» tra l’imprenditore e la politica pratese. Bugetti, consigliera regionale dal 2015 e poi sindaca di Prato da giugno 2024, ha scelto di non rispondere al gip, depositando solo una memoria.
Con le dimissioni di Bugetti, il consiglio comunale di Prato verrà ufficialmente sciolto e dal 10 luglio il Comune sarà affidato a un commissario prefettizio.
Arresto congiunto nel maggio 2024:
Insieme al tenente colonnello Sergio Turini, comandante della compagnia dei Carabinieri di Prato, è stato arrestato con l’accusa di corruzione e accesso abusivo ai sistemi informatici dell’Arma.
Matteini Bresci e un investigatore privato, Roberto Moretti, furono posti agli arresti domiciliari, accusati di corruzione in concorso.
Le accuse principali:
Turini avrebbe fatto circa 99 accessi non autorizzati a banche dati riservate, fornendo informazioni su indagini in corso, persone coinvolte e dipendenti, in cambio di “utilità” come un viaggio negli USA per il figlio (circa 5.000 €) e bottiglie di vino pregiate (valore superiore a 1.800 €).
Matteini Bresci avrebbe beneficiato di questi favori e avrebbe agevolato tramite Turini, orientando anche pressioni per evitare trasferimenti di quest’ultimo e ottenere dati sensibili sugli affari suoi e dei suoi dipendenti.
A luglio 2024, la Procura ha notificato a Turini e a Matteini Bresci una nuova ordinanza cautelare per un episodio aggiuntivo di tentata concussione, relativo a pressioni esercitate da Turini su un proprietario di terreni per favorire Matteini Bresci.
A ottobre 2024, è stata accolta una richiesta di revoca degli arresti domiciliari per Matteini Bresci, sostituiti con l’obbligo di dimora nel comune di Vaiano, secondo decisione del gip.
A febbraio 2025, lui e Turini hanno patteggiato la pena, che prevede circa 1.500 ore di lavori socialmente utili ciascuno (2 anni e 2 mesi di pena alternativa).