Torniamo a parlare della Piazza XX Settembre, meglio conosciuta come piazza Agorà, zona buffer Unesco, a Poggio a Caiano.
Nonostante la diatriba pubblica e le promesse varie da parte del Sindaco, il completamento del progetto sembra essere ancora lontano, e il futuro della piazza resta (in)certo.
Il punto più basso della vicenda è stato l’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Dario Parrini (PD), accompagnata dalla risposta del sottosegretario Gianmarco Mazzi.
L'intervento ha esagitato ancora di più il confronto, come descritto dall’articolo su La Voce del Patriota dove sulla vicenda è intervenuta la deputata pratese di Fratelli d'Italia Chiara La Porta.
La Porta ha spiegato che la reazione del senatore Parrini alla risposta di Mazzi è stata "scomposta", criticando il tentativo di spostare la responsabilità sul Comune di Poggio a Caiano.
Notizie di Prato, ha sottolineato come la piazza si trovi all'interno della cosiddetta "buffer zone" UNESCO (anche se è legittimo chiedersi chi e quando avrebbe dato tale definizione alla piazza. Ma anche perchè).
Ma partiamo dall'inizio: L’interrogazione presentata da Parrini e altri senatori toscani al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli - su spinta indiretta del PD di Poggio a Caiano - chiedeva chiarimenti sulla gestione della piazza da parte del Comune. Il punto critico, secondo loro, riguarda il parere negativo espresso dalla Soprintendenza sulla variante approvata dall'attuale amministrazione.
“Siamo curiosi di capire cosa risponderà il ministro" – aveva commentato l’ex sindaco di Poggio Francesco Puggelli e attuale capogruppo dell’opposizione – "su una vicenda che, per la sua gravità, ha tutti i motivi per meritarsi l’attenzione nazionale”.
In risposta all'interrogazione il sottosegretario Mazzi, ha sottolineato che tale parere ( della Soprintendenza ) non è vincolante, suscitando dubbi negli oppositori, sulla veridicità delle informazioni fornite dal governo.
Parrini, in risposta, ha sollevato forti perplessità, facendo emergere le incongruenze nel discorso del sottosegretario, in particolare sulla sospensione dei lavori e sulla reale situazione del cantiere, fermo ormai da mesi.
Parrini ha anche criticato duramente il governo per aver minimizzato l’importanza della sentenza del TAR, che ha sollevato dubbi legittimi sulla legittimità della variante del progetto.
In più, ha contestato le dichiarazioni di Mazzi riguardo allo stato di avanzamento dei lavori, evidenziando che il cantiere è fermo al 48% dello stato di avanzamento, mentre il sottosegretario aveva affermato il contrario.
Dal canto suo, La Nazione ha riportato la replica di Parrini, che ha accusato l’amministrazione comunale di doppiopesismo rispetto ai vincoli UNESCO, criticando anche la lentezza con cui si stanno svolgendo i lavori. Il senatore ha dichiarato che il cantiere è praticamente bloccato da mesi, con il progetto che non sembra rispettare le normative urbanistiche in vigore. Ha anche parlato di un teatrino di lavoratori, solo organizzato dal Sindaco, solo per fare vedere che il lavoro va avanti. Ma lasciamo fare le allucinazioni dela politica.
Secondo l'onorevole di Forza Italia, Erica Mazzetti, l'attacco di Dario Parrini sul progetto è completamente fuori luogo nei metodi e pretestuoso nei contenuti. "Il Ministero della Cultura non ha alcuna competenza in merito e la sua interrogazione serve solo a far lavorare il gruppo legislativo del PD", afferma Mazzetti. Inoltre, sottolinea che sul progetto sono già intervenuti la Regione e la Provincia, poiché, a seguito della modifica del Titolo V della Costituzione voluta dallo stesso PD, si tratta di una materia di competenza concorrente.
A questo punto, è importante ricordare che il sindaco Palandri aveva promesso la conclusione dei lavori della piazza entro il 30 aprile 2025.
Fu lo stesso Sindaco Palandri ad annunciarlo, lo scorso 7 febbraio: “Ci siamo quasi, siamo in dirittura d’arrivo, il ritardo di queste settimane è dovuto al materiale della pavimentazione scelta che necessita di essere posato con una temperatura di circa 19 gradi. In questi giorni è in corso il posizionamento della fontana e delle luci mentre i giochi, tolti nella variante, ci saranno verranno acquistati con un impegno comunale” .
Tuttavia, vista l’attuale situazione, tale promessa appare ormai difficile da mantenere.
Un altro punto da considerare è il significato della "buffer zone" UNESCO, tanto enfatizzata dalla sinistra del PD, che per la politica tutta sembra avere più valore rispetto al sito UNESCO stesso, la Villa.
Quest’ultimo, la Villa- infatti - è in uno stato di totale degrado da decenni. Molte delle sue aree esterne sono chiuse, tra cui il bellissimo parco, altre versano in condizioni disastrose, con zone ammuffite, passamani instabili, pavimentazioni danneggiate, terrazzi inagibili, ponteggi pericolanti e arrugginiti, ma nessuna azione concreta viene intrapresa per risolvere questi problemi, nemmeno dalla Soprintendenza tanto citata nei dibattiti politici, che sembra non intervenire affatto per avviare interventi urgenti di restauro, a fronte di un patrimonio che continua a deteriorarsi.
Il progetto della piazza Agorà a Poggio a Caiano si trova bloccato tra le solite noiose polemiche politiche, promesse non mantenute e una gestione, qualle attuale, che rasenta il ridicolo, con un opposizione che può contare consensi solo tra simpatizzanti e tesserati - perchè ormai ha perso la bussola da tempo.
E non è un caso se ha perso le ultime elezioni.